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Solidarietà con i compagni vittime della repressione

Con gli studenti, contro il fascismo. Sempre!

Solidarietà a tutti gli studenti colpiti dalla repressione per il loro impegno nelle lotte studentesche contro una riforma che blocca il loro presente, oltre che il futuro, e nell’antifascismo per impedire giustamente che avanzi la cultura reazionaria di cui è intriso il governo Berlusconi, sostenuta dalla miriade di gruppi – quelli sì violenti – che la polizia non tocca e che offende la Resistenza e la stessa Costituzione.

Questa repressione avviene alla vigilia di una manifestazione enorme, e costosissima, che porta a Firenze i rappresentanti dell’Europa imperialista e che è rivolta a inculcare negli studenti l’idea forte di Europa delle banche e del potere economico di sfruttamento.

L’azione congiunta Digos e servizi segreti – già impegnati a fermare e controllare chi frequenta sedi di movimento – ci conferma il processo di fascistizzazione dello Stato che avanza come sempre quando la borghesia deve difendere il potere proprio e dei capitalisti che sostiene, e le scelte di guerra.

In questa società di trame e stragi rimaste impunite, di deformazione della storia della Resistenza, di revisionismo storico, di eversione, di attacchi alla Costituzione, di recrudescenza fascista, il fascismo non è da sottovalutare (lo è già stato fatto nel primo dopoguerra!). E l’antifascismo non può essere solo memoria storica o limitato a cerimonie celebrative vuote di contenuto, ha un senso ed una attualità se viene praticato, cioè se è antifascismo militante. La lotta antifascista non è una battaglia di secondo ordine – come sostiene qualcuno – perché si intreccia con la difesa di ogni involuzione reazionaria dello Stato e dei suoi apparati contro quel processo di fascistizzazione che limita gli spazi di democrazia e che è basato sul razzismo.

La repressione, quindi, non ci fermerà! Continueremo ad organizzarci e a lottare.

Coordinamento antifascista antirazzista toscano – Firenze

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LIBERTA’ PER ARTURO E GUIDO

Nella notte tra il 7 e l’8 febbraio alcuni compagni hanno dato vita, a partire dalla mezzanotte, ad un presidio alla stazione di Chiusa Condove in Val Susa che aveva l’obiettivo di impedire il passaggio di un treno Caster che stava attraversando il Piemonte in direzione Francia: il treno trasportava scorie nucleari.
I compagni che componevano il presidio sono stati completamente circondati da agenti in assetto antisommossa a dalla Digos e al passaggio dei convogli, nonostante l’inferiorità numerica, hanno comunque tentato di bloccare i binari: sono stati immediatamente caricati.
Alla fine le scorie nucleari sono arrivate a destinazione con circa 4 ore di ritardo congestionando il traffico ferroviario perché costretti a fermarsi poco dopo il passaggio in stazione a causa di due blocchi di materiale incendiario sui binari.
I compagni che invece si sono resi protagonisti del presidio sono stati trattenuti per ore in stazione e due di loro sono stati arrestati.

Nella giornata del 10 febbraio il giudice si è espresso convalidando gli arresti.

Vogliamo esprimere la nostra solidarietà nei confronti dei compagni caricati dalla polizia anche in considerazione del fatto che la loro azione ha sicuramente dimostrato quanto il nucleare sia ancora presente sui nostri territori.
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai compagni arrestati Arturo e Guido, con il quale come Askapena e Rete degli EHL italiani stiamo condividendo l’organizzazione delle iniziative in programma per la V Settimana di Solidarietà Internazionale con il Popolo Basco.
Ci impegniamo sin da ora a dare la massima informazione su quanto accaduto durante le iniziative in programma in tutta Italia dal 7 al 20 febbraio esprimendo la disponibilità a contribuire alle spese legali per la difesa dei due compagni.

I due compagni rimarranno sicuramente in carcere fino al 18, 19 o 20 febbraio, giorni nei quali è ancora da fissare in modo più preciso il riesame.
Non si trovano in isolamento e possono ricevere lettere.
Pertanto per chi volesse scrivere ai compagni questi sono i loro indirizzi:

Guido Mantelli – Arturo Fazio
C.C. Lo Russo e Cotugno
via Pianezza 300 – 10151 Torino

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5 febbraio: SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO I FASCISTI,MANDIAMO A CASA IL GOVERNO BERLUSCONI

Il 5 febbraio Firenze purtroppo si troverà ancora una volta di fronte a un corteo fascista che secondo gli organizzatori vorrebbe restituire memoria ai cosiddetti “martiri delle foibe”.

…Anzitutto vogliamo ribadire con forza quanto questa giornata sia strumentale al revisionismo storico, al tentativo di svuotare di significato ciò che veramente la Resistenza Antifascista italiana e jugoslava rappresentano, decontestualizzando e distorcendo completamente i fatti storici e la realtà: durante la guerra le terre jugoslave furono occupate militarmente, le popolazioni deportate o costrette all’italianizzazione forzata in un clima fatto di violenza squadrista e terrore.
Ciò che accadde in seguito, sempre in un contesto di guerra, non fu dettato da un sentimento nazionalista e anti-italiano bensì dai valori dell’antifascismo e dalla lotta di liberazione.

Pensiamo però che in questa fase il corteo organizzato dai fascisti rappresenti, se possibile, qualcosa di ancora più grave: fu proprio il precedente governo Berlusconi ad istituire “la giornata delle ricordo” su richiesta del fascista triestino Menia dando così proprio ai fascisti una giornata istituzionale all’interno della quale ritagliarsi uno spazio di agibilità politica.
Oggi questa giornata ha un chiaro ritorno di sostegno e appoggio a un governo in forte crisi che necessita momenti di legittimità e propaganda mentre sta trascinando questo paese nella degenerazione dei rapporti sociali e in una fase di involuzione culturale trasformandolo in una sorta di società medioevale dove signori, signorotti e feudatari si scambiano soldi e favori con voti e appalti. Continued…

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FOIBE, LA VERITA’ CONTRO IL REVISIONISMO

Incontro alla Casa della cultura, via Forlanini 164 Firenze, con ALESSANDRA KERSEVAN (CNJ, coordinatrice del gruppo Resistenze Storiche)

IL 10 FEBBRAIO E’ CELEBRATA LA GIORNATA DEL RICORDO, LA RICORRENZA REVISIONISTA ISTITUITA DAL GOVERNO BERLUSCONI, CON L’APPOGGIO DELLA OPPOSIZIONE, NELLA QUALE I
RESPONSABILI DEI MASSACRI NEI BALCANI DEL PERIODO 41-45 SONO RICORDATI COMEEROI NAZIONALI.
UN ENNESIMO TENTATIVO DI RIABILITARE IL FASCISMO CHE OGGI E’ SEMPRE PIU’ PRESENTE NELL’ATTACCO ALLE CONQUISTE DEI LAVORATORI, NELLA REPRESSIONE E NEL CONTROLLO SOCIALE.

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Dossier ANTI-revisionista del Caat sulle foibe

Il dossier  sulla questione foibe del Caat, clicca sul link sottostante per scaricarlo:

Dossier  foibe

Di seguito una intervista alla storica Alessandra Kersevan intitolata “Foibe: revisionismo di stato ed amnesie della Repubblica”

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Aggressione fascista ad Arezzo

Ad Arezzo nella sera di martedì 7 Dicembre due compagni del Coordinamento Antifascista Antirazzista Aretino, all’uscita di un locale, mentre stavano ripartendo in macchina verso casa, sono stati fermati ed aggrediti da un gruppo di neofascisti. Non avendo i compagni risposto alle violente provocazioni, i neofascisti, qualificatisi come membri di Casa Pound, sono passati alle intimidazioni verbali.

Il Caat Aretino, pur non cedendo a provocazioni di così bassa lega, non è disposto a tollerare questo genere di situazioni.

Pertanto si aspetta che:

–          Il sindaco e la giunta comunale di Arezzo prendano una posizione di netta condanna riguardo all’accaduto e a Casa Pound Arezzo

–          La giunta comunale, i partiti, le associazioni e tutte le organizzazioni democratiche neghino ogni tipo di agibilità a questi gruppi di matrice nazi-fascista, che, privi di contenuti, basano la loro azione sulla violenza squadrista

–          La popolazione tutta prenda le distanze da chi con una mano distribuisce pane al mercato e con l’altra picchia chi rappresenta qualcosa di diverso dal loro distorto concetto di razza, ideale, religione.

COORDINAMENTO ANTIFASCISTA ANTIRAZZISTA ARETINO

caataretino@gmail.com

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Basta morti nei nostri mari, basta cie e sfruttamento. Solidarietà agli immigrati in lotta

Domenica 12 dicembre, in piazza Santissima Annunziate dalle ore 12,30 pranzo popolare, musica e interventi per dare la parola a chi direttamente si rende protagonista delle lotte.
Alle ore 15.30 corteo con partenza da Piazza S.Marco.

Volantino tradotto

Castel Volturno e Rosarno, le rivolte nei CIE sempre più numerose e organizzate, le lotte sul lavoro nelle cooperative del Nord Italia nonostante i rischi di licenziamento e di conseguenza il rischio di non veder rinnovato il permesso di soggiorno, le occupazioni prima della gru a Brescia durante lo sciopero generale e poi della Torretta in Via Imbonati a Milano: episodi che ci dicono quanto gli immigrati si stiano rendendo protagonisti diretti delle lotte!

Per il 12 dicembre lanciamo a Firenze una giornata di solidarietà e appoggio a tutti quegli immigrati che hanno scelto di lottare e non piegarsi al ricatto del CIE, della clandestinità forzata a cui sono costretti dai pacchetti sicurezza e dalla propaganda razzista che in un periodo di così forte crisi sociale, politica ed economica si alimenta di stereotipi, individua negli immigrati falsi nemici e fomenta la guerra tra poveri.
Per gli immigrati che fuggono da guerre, miseria e persecuzioni (il più delle volte prodotti proprio dai paesi nei quali emigrano) affrontando viaggi lunghissimi che spesso pagano con la vita, l’arrivo in Italia significa spesso clandestinità e sfruttamento.

Quella clandestinità che la legge Bossi-Fini e il pacchetto sicurezza hanno ulteriormente accentuato privando gli immigrati di diritti fondamentali: mobilità, lavoro, casa, residenza, pieno accesso al servizio sanitario e istruzione. Quella clandestinità che è l’anticamera dello sfruttamento. Gli immigrati, infatti, servono ai padroni sempre ricattabili, sempre sull’orlo della clandestinità. Vengono sfruttati nel lavoro nero in attesa di una sanatoria o di un decreto flussi che li regolarizzi. Ma anche quando questo avviene, se perdono il lavoro e vengono estromessi dal ciclo produttivo, ripiombano nella clandestinità.

I Cie sono uno degli strumenti principali di questo meccanismo. Nei Cie vengono rinchiusi gli immigrati che non hanno un regolare permesso di soggiorno. Si finisce in una realtà fatta di mura di cinta e sbarre senza diritto di difesa, senza un processo, per un reato amministrativo in una quotidianità fatta di privazioni, umiliazioni e pestaggi. Di tutto ciò si rendono complici associazioni e cooperative che speculano sulla paura come Misericordia, Croce Rossa Italiana e Lega Coop alle quali vengono appaltati i “servizi” di gestione dei CIE stessi. Proprio per denunciare questa complicità come ToscanaNOCIE già da adesso lanciamo la mobilitazione anche per il 17-18 dicembre che si svilupperà a livello regionale davanti alle sedi della Croce Rossa. Quella Croce Rossa che secondo il Ministro Maroni dovrebbe assumere la gestione di tutti i CIE d’Italia.
Le condizioni dei rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria non sono migliori. Arrivati in Italia, vengono rinchiusi nei Cara, centri d’accoglienza per i richiedenti asilo, che in molte città d’Italia sorgono accanto ai Cie e che con i lager per immigrati condividono il controllo poliziesco, gli enti gestori, la mensa: i rifugiati hanno diritto a qualche uscita in più, ma la sensazione di vivere in un carcere è la stessa.

Riteniamo inoltre che le lotte sviluppatesi in questi mesi, parte integrante della lotta di classe in questo paese, debbano necessariamente estendersi superando le richieste, giuste e legittime, ma pur sempre parziali di una sanatoria che rischia di essere uno strumento di ulteriore divisione e frammentazione oltre che di ricatto, proprio in funzione del suo legame con le condizioni di sfruttamento che questa società e questo modo di produrre impongono.

A questa realtà non corrispondono scorciatoie o facili scappatoie. L ’unica via d’uscita corrisponde ad una lotta organizzata e indipendente che sappia farsi carico di azioni solidali con le rivolte interne ai CIE fino alla loro chiusura e l’opposizione ai tentativi di espulsione e di deportazione, che si allarghi alle scuole, ai posti di lavoro e ai quartieri.

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Testa per dente: i crimini fascisti in Jugoslavia (1941-1945)

Il Coordinamento Antirazzista Antifascista Toscano organizza per l’11 dicembre 2010 al CPAFiSud la presentazione di Testa per dente – Crimini fascisti in Jugoslavia (1941-1945). Si tratta di una mostra didattico-documentaria in diciotto quadri che riportano immagini, documenti e lettere dai territori occupati e dai campi di deportazione italiani per civili slavi. I materiali sono stati scelti e presentati da Pol Vice grazie ai contributi di Claudia Cernigoi, Alessandra Kersevan, Sandi Volk, Coord. Naz. per la Jugoslavia ONLUS, Giancarlo Feriotti e altri.

La mostra presenta le seguenti sezioni.
Introduzione. Le terre contese – fascismo di frontiera.
1941: l’invasione – I progetti dei “Boni Taliani”.
L’occupazione. Facce diverse del potere. Ordini militari e “civili”. Esecuzioni dall’Isonzo al Montenegro.
Slovenia: la travagliata strada verso la libertà. Lubiana. MVAC – Partigiani – Processo di Preserje. Azioni militari… Rappresaglie sugli ostaggi. Offensiva estate 1942. La “Mano Nera”. Le atroci follie…
I lager italiani. Vita (e morte) da internati.
Fonti principali e consigli di lettura.

“Scopo della mostra è di fornire uno strumento didattico e culturale che serva da stimolo per colmare un grave “vuoto” di in-formazione nella memoria storica collettiva, soprattutto quella dei nostri giovani. Pur essendo note da tempo presso gli studiosi più attenti, le verità sulle tragiche vicende che hanno accompagnato e seguito le avventure imperialiste del fascismo italiano (in particolare quelle verso la sponda orientale dell’Adriatico) sembrano essere state rimosse (per non dire censurate) da parte degli organi più o meno “ufficiali” di informazione e di divulgazione, praticamente dal dopoguerra fino ad oggi.
Gli autori, impegnati da diversi anni in approfondite ricerche su questi argomenti, sono convinti che sia quanto mai necessario e urgente provvedere a risvegliare e a far ri-crescere nella società civile italiana (e non solo) la coscienza che i valori della Resistenza antifascista (al di là della retorica ufficiale) non sono mai stati realmente e coerentemente perseguiti dalla classe di governo della nostra Repubblica – a partire dai mancati processi ai criminali di guerra -. La storia recente infatti ha visto non l’affermarsi in Italia di una democrazia sostanziale, ma l’occupazione dello Stato da parte di diversi “blocchi di potere”: da quello “democristiano”, a quello “massonico” (prima deviato e golpista, poi normalizzato con l’attuazione del «piano di rinascita democratica»), fino all’attuale gestione bipartisan e neocorporativa della crisi generale di accumulazione capitalista, con segnali di degenerazione sempre più evidenti.
Sarà bene precisare che nella mostra non c’è nulla che possa essere paragonato a una “fiction”. Il forte impatto emotivo di alcuni contenuti è legato esclusivamente alla loro funzione documentaria. Le immagini e gran parte dei testi sono tratti da pubblicazioni e documenti originali dell’epoca (cfr. elenco delle fonti e bibliografia completa). Senza pretendere una completezza e una profondità di analisi impossibili da ottenere con un tale mezzo divulgativo, la cura nella ricerca e nella scelta del materiale è tale da non temere critiche fondate sul piano storico e metodologico”.

(Dalla presentazione a cura di Pol Vice)

Alla mostra si accompagnano la presentazione del dossier sulla Fondazione RSI di Terranuova Bracciolini a cura del CAAT Aretino ed un cocktail di finanziamento.
Per ricordare la strage di Piazza Fontana, durante la serata verrà proiettato il documentario “12 dicembre” da un’idea di Pier Paolo Pasolini.

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SENTENZE CHE OFFENDONO LA RESISTENZA

Due sentenze vergognose e offensive sono state pronunciate in rapida successione in questi ultimi giorni di novembre: quella che assolve il fascista Totaro, senatore del PdL, per aver diffamato il partigiano Fanciullacci; quella che assolve i fascisti responsabili della strage di piazza della loggia a Brescia.
Mentre l’opinione pubblica è martellata dalle avventure del vecchio porco, dalle dispute di palazzo e dalle varie liti tra capi, capetti e caporioni condite con l’ossessiva e morbosa attenzione per l’omicidio di Avetrana, il potere, attraverso la magistratura, fa passare messaggi eversivi di complicità, copertura e garanzia per i fascisti.
Il fascista Totaro può quindi definire “vigliacco assassino” un eroe della Resistenza, medaglia d’oro al Valor Militare, come Bruno Fanciullacci e rimanere impunito alla faccia della Costituzione. E questo mentre l’attacco alla Resistenza ed al movimento partigiano viene supportato dai vari Pansa e Bruno Vespa che insultano altri gappisti come Martini detto “Paolo” a Siena ed inventando presunte stragi a Prato ed altre zone della Toscana eseguite dalle forze partigiane.
La strage di Brescia, con la bomba assassina fatta esplodere in piazza durante una manifestazione, con i suoi 9 morti e centinaia di feriti, è stato uno degli episodi della cosiddetta strategia della tensione insieme a Piazza Fontana, all’Italicus, alla stazione di Bologna ecc. che hanno visto fascisti, servizi segreti italiani e stranieri, logge massoniche e mafia unite per frenare e battere il movimento popolare e democratico.
Ma non ci sono colpevoli!
Allora i servi fascisti sono serviti a frenare un crescente movimento popolare che rischiava di travolgere il potere, oggi – nel clima della guerra preventiva – servono per evitare che con la crescente crisi si sviluppi un movimento di protesta dalle fabbriche, alle scuole, dai precari agli immigrati in grado di far vacillare il blocco reazionario che gestisce il potere nel nostro Paese.
Ecco allora inserire le formazioni fasciste e razziste come Forza nuova, Casapound, la destra ecc. nell’area governativa e nel Pdl per fornire loro una copertura finanziaria e istituzionale, in particolare attraverso il Ministero della Gioventù, gestito dalla fascista Giorgia Meloni.
Questa marmaglia diventa strumento di provocazione per fare schedare, denunciare o arrestare quei militanti antifascisti che coraggiosamente li contrastano. Teppaglia da scagliare violentemente contro chi lotta per i propri diritti o per terrorizzare gli immigrati. E all’occorrenza da usare come manovalanza per nuove strategie della tensione.
Chi fa finta di non accorgersi o non fa niente per contrastare il rigurgito fascista che si sta manifestando ovunque e a tutti i livelli ne diventa complice.
Difendere la figura e l’opera dei partigiani, degli eroi della Resistenza deve essere il nostro compito e impegno senza la minima esitazione o concessione al revisionismo della storia.
Noi lottiamo per negare ai fascisti il diritto di esistere, sotto qualsiasi forma si presentino, e con ogni mezzo necessario. Facciamo appello all’ANPI e a tutte le forze democratiche e antifasciste perché si mobilitino al nostro fianco in questa lotta per la democrazia e la libertà.

La Resistenza continua

Coordinamento Antifascista Antirazzista Toscano Firenze
caatfirenze@yahoo.it

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Il Caat di Firenze sui fatti di ieri a Novoli

Il Coordinamento Antifascista e Antirazzista Toscano di Firenze esprime completa solidarietà agli studenti che la mattina del 25 novembre si sono trovati ancora una volta sotto i manganelli della polizia.

I sedicenti Studenti della Libertà (i giovani del partito di governo), in aria di elezioni universitarie e non nuovi a provocazioni mediatiche, a questo turno si sono avvalsi della presenza di Daniela Santanchè, invitata per una tavola rotonda che riguardava l’immigrazione; ma l’arrivo del sottosegretario fascista è stato accolto da centinaia di studenti che con determinazione hanno costretto gli organizzatori del dibattito a spostarsi in un’aula differente ed a far passare i relatori dalle porte di servizio.

Tutto l’edificio era ben protetto dagli scudi degli sbirri, che non si sono sottratti a mostrare i muscoli contro i manifestanti, alcuni dei quali sono rimasti feriti. Nella situazione in cui riversa l’università italiana riteniamo necessario scendere in piazza per rivendicare il diritto allo studio e soprattutto per risollevare il paese dallo svilimento culturale che sta attraversando.

Daniela Santanchè, fascista e rappresentante dell’attuale governo, non è persona gradita nella nostra città e la risposta può essere una sola.

Nessuno spazio per fascisti e razzisti né all’università, né altrove !

CAAT Firenze

caatfirenze@yahoo.it

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