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Fuori De Corato e la Santanchè dall’Università di Firenze

Giovedi 25 novembre è prevista la visita all’Università di Firenze di due dei peggiori esponenti della destra governativa di Berlusconi. Arriveranno a Firenze “l’onorevole” Daniela Santanchè, nota ai più per le sue dichiarazioni di stampo fascista durante l’ultima campagna elettorale in cui correva come candidato premier della destra di Storace; nonchè il vicesindaco di Milano De Corato noto alla cronaca per la sua ossessione per gli sgomberi degli spazi sociali e per la sua xenofobia fascista.
Questi due loschi figuri sono stati invitati dagli Studenti per Libertà (i giovani carrieristi del PDL) per dare inizio alla campagna elettorale nell’università (a breve ci saranno le elezioni) e per aprire anche quella per le politiche. Ci immaginiamo quali saranno gli argomenti che affronteranno questi due grandi intellettuali della destra, immigrazione, CIE, attacco ai diritti dei lavoratori.
Nell’Università di Firenze non ci può essere spazio per questi personaggi che seminano razzismo e xenofobia a piene mani, per queste ragioni il CAAT aderisce al presidio di giovedi 25 davanti all’Univesrità di Novoli.

Fuori fascisti e razzisti da Firenze !
Ora e sempre resistenza !

Coordinamento Antifascista Antirazzista Toscano

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Solidarietà agli immigrati

Solidarietà con gli immigrati

L’assemblea del Coordinamento antifascista, antirazzista toscano, riunita a Siena il 14 novembre, esprime solidarietà ai lavoratori immigrati che, a Brescia, ad un’altezza di 35 metri da 15 giorni protestano contro la sanatoria truffa, e a tutti coloro che, manifestando in loro sostegno,
sono stati oggetto di cariche da parte della polizia. Che ha anche proibito lo svolgimento di un concerto pro-immigrati.

CAAT

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Solidarietà del CAAT di Siena per il processo del 5 novembre 2010

Coordinamento Antifascista Antirazzista Toscano – Siena

Stanchi di dover sempre contare le condanne plateali che vengono inflitte costantemente al movimento antifascista ed a tutti i movimenti di lotta,esprimiamo solidarietà ai compagni di Firenze ed a tutti i compagni colpiti dalla repressione. Dopo la sentenza di primo grado,conclusasi con la condanna a 7 anni per tutti e 13 gli imputati,il 5 Novembre si terrà il processo d’appello per i compagni,condannati per gli scontri sotto al consolato americano,del 1999.

La condanna inflitta ai manifestanti si dimostra come sempre un tentativo di repressione verso chi quel giorno ha portato in piazza migliaia di manifestanti per protestare contro la guerra,portata avanti dal governo D’Alema assieme al centrodestra,in Jugoslavia. La montatura è vergognosa,il tentativo di criminalizzare un movimento vale più di prove oculari e video. Il crimine viene fatto ricadere sempre nella stessa direzione omettendo che quel giorno fu la polizia a caricare senza alcun motivo.

Ci mobiliteremo sia il 5 Novembre a Firenze ,sia il 19 Novembre a Pistoia ed ogni volta che riterremo giusto smascherare i veri criminali.

CAAT- Siena

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Comunicato stampa CAAT Firenze

Il 5 novembre ci sarà il processo di appello per i 13 compagni condannati in primo grado a 7 anni per gli scontri al consolato americano del 1999. La sentenza di primo grado che ha visto condannare a sette anni tutti e tredici gli imputati è scandalosa, nonostante le numerose testimonianze dei presenti, nonostante i video apparsi anche in televisione che hanno dimostrato in maniera chiara che la manifestazione fu caricata senza motivo da polizia e carabinieri, si è voluto procedere con una condanna pesantissima.

La sentenza è quindi politica. Con le condanne ai 13 compagni si è voluto colpire il movimento contro le guerra che in quegli anni portò in piazza migliaia di persone contro gli interventi “umanitari” dei governi sia di centrosinistra (dell’allora D’Alema), sia di centrodestra, dalla Jugoslavia all’Iraq,  fino ad arrivare all’Afghanistan.

Nella stessa maniera in questi mesi si sta criminalizzando il movimento antifascista toscano con la montatura di Pistoia e con i fatti di Via della Scala a Firenze che hanno visto piovere decine di denunce in tutta la regione, lo stesso succede agli studenti impegnati nella lotta contro i tagli del ministro Gelmini con denunce a Firenze e Livorno.

Il Coordinamento Antifascista Antirazzista Toscano (CAAT) esprime la propria solidarietà a tutti i compagni colpiti dalla repressione ed invita tutte le realtà politiche e sociali toscane a mobilitarsi per i processi del 5 novembre a Firenze e del 19 novembre a Pistoia.

Ora e sempre resistenza

CAAT Firenze

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No a sette anni di galera per chi ha manifestato contro la guerra

Leggi il dossier del Cpa Fi Sud

http://issuu.com/cpafisud/docs/dossier_sul_processo_per_i_fatti_del_13_maggio_199

Il 5 novembre ci sarà il processo di appello per i 13 compagni condannati in primo grado a 7 anni per gli scontri al consolato americano del 1999. La sentenza di primo grado che ha visto condannare a sette anni tutti e tredici gli imputati è scandalosa, nonostante le numerose testimonianze dei presenti, nonostante i video apparsi anche in televisione che hanno dimostrato in maniera chiara che la manifestazione fu caricata senza motivo da polizia e carabinieri, si è voluto procedere con una condanna pesantissima.

La sentenza è quindi politica. Con le condanne ai 13 compagni si è voluto colpire il movimento contro le guerra che in quegli anni portò in piazza migliaia di persone contro gli interventi “umanitari” dei governi sia di centrosinistra (dell’allora D’Alema), sia di centrodestra, dalla Jugoslavia all’Iraq,  fino ad arrivare all’Afghanistan.

Nella stessa maniera in questi mesi si sta criminalizzando il movimento antifascista toscano con la montatura di Pistoia e con i fatti di Via della Scala a Firenze che hanno visto piovere decine di denunce in tutta la regione, lo stesso succede agli studenti impegnati nella lotta contro i tagli del ministro Gelmini con denunce a Firenze e Livorno.

Il Coordinamento Antifascista Antirazzista Toscano (CAAT) esprime la propria solidarietà a tutti i compagni colpiti dalla repressione ed invita tutte le realtà politiche e sociali toscane a mobilitarsi per i processi del 5 novembre a Firenze e del 19 novembre a Pistoia.

Ora e sempre resistenza
A questo link è possibile firmare l’appello in solidarietà ai condannati:

http://www.altracitta.org/2010/10/29/primi-firmatari-appello-13-maggio-99/

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Comunicato di Firenze Antifascista dopo il corteo del 26 giugno


Piazza San Marco alla partenza

Piazza San Marco
alla partenza

 

Eravamo in più di 1000 al corteo contro Casa Pound. Un corteo
determinato che ha attraversato le strade della città toccando i viali e
passando al lato della sede di Casa Pound, ha tagliato tutta via
nazionale arrivando fino alla stazione e poi da via della scala ha
raggiunto piazza SMN.
Vicino alla sede di Casa Pound la tensione si è
alzata per qualche minuto. La strada era completamente blindata dai
cellulari della polizia e sulla strada adiacente era schierato un folto
cordone di poliziotti e carabinieri al quale il corteo ha prontamente
risposto schierando il proprio servizio d’ordine. Ancora una volta,
costretti dalla presenza massiccia degli antifascisti Casa Pound è
costretta a calare la maschera e farsi difendere dalla questura.
Altro
passaggio significativo è stato quello da via della scala dove ormai
più di un anno fa furono fermato gli antifascisti che poi
nell’operazione del novembre scorso furono perquisiti e a cui seguì
l’arresto di Mannu.

Negli interventi che si sono susseguiti
durante il corteo è stata sottolineata la consapevolezza che Casa Pound
non si chiude con un volantinaggio o con un corteo, con un presidio o
uno striscione, ma si chiude ANCHE con un volantinaggio, ANCHE con una
manifestazione, ANCHE con un presidio e soprattutto con l’antifascismo
militante e la pratica quotidiana.
Nell’intervento fatto nei pressi
della stazione dove centinaia di passanti si sono fermati ad ascoltare
ed hanno applaudito il corteo, è stato ribadito quale sia oggi il ruolo
dei fascisti in quanto provocatori e squadristri inserendoli però
all’interno di un contesto ben più ampio del quale loro solo solo un
tassello: fascista è il padrone, con le sue imposizioni e i suoi ricatti
come sta avvenendo a Pomigliano, con i licenziamenti e i morti sul
lavoro come avviene ogni giorno; fascista è una società fondata sulla
guerra e sullo sfruttamento, sul controllo e la repressione.

Con
questo corteo la mobilitazione contro Casa Pound non è finita ma anzi
prende nuove forze e una spinta rinnovata per proseguire con ancora più
determinazione.

Firenze Antifascista
 


...i cordoni...

…i cordoni…

 


L'ingresso in Piazza della Libertà

L’ingresso in
Piazza della Libertà


L'ingresso sui viali

L’ingresso sui viali

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CHIUDERE CASAPOUND ! CHIUDERE I COVI FASCISTI !

 Foto dello striscione appeso ieri dai compagni di Firenze Antifascista sul ponte alle grazie.

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Firenze: iniziative antifasciste NO CASAPOUND

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I fascisti non passano a Viareggio La Resistenza continua…..

Il 29 maggio
“Destra Unita” gruppuscolo neofascista aveva annunciato la sua presenza
in piazza Margherita ma la volontà del Comitatato Antifascista
Antirazzista
Versiliese e di altri antifascisti organizzati, e non, di prendersi
la piazza costringeva il sindaco Luca Lunardini a ritirare il permesso
che concedeva la piazza ai camerati per motivi di ordine pubblico. Oltre
200 antifascisti si recavano lo stesso in piazza per vigilare e
dimostrare
quali sono i rapporti di forza in città tra antifascismo e fascismo.
Di esponenti di “Destra Unita” non si vedeva neppure l’ombra.
Una netta vittoria per l’antifascismo viareggino e versiliese. Questa
cosa non andava giù agli esponenti di Forza Nuova, il gruppo principale,
che si nasconde dietro la sigla “Destra Unita” e forse non andava
giù neppure a chi ha intenzione di sperimentare ambigue situazioni
in chiave di ordine pubblico. Cosi sabato 4 giugno, una settimana
esatta,
dopo la loro pesante sconfitta i neofascisti cercavano di ripresentarsi
di nascosto a Viareggio. Ma scoperto il tutto con un giro di messaggi
e telefonate in poche ore riuscivamo a mobiltare quattro volte più
di loro a li costringevamo a rintanarsi in una piazza blindata da
polizia
e carabinieri. La nostra azione otteneva come primo risultato politico
quello di spaccare la destra. Tra PDL e Forza Nuova non solo volavano
parole grosse ma si annunciavano denunce e querele. Il secondo risultato
politico veniva ottenuto ieri 8 giugno quando il consiglio comunale
votava un ordine del giorno che condannava le provocazioni fasciste.
Una ventina di compagni antifascisti si è pure recata in consiglio
comunale per vigilare. Ed è la vigilanza l’appello che noi lanciamo
a tutti gli antifascisti. Nessuno deve abbassare la guardia di fronta
a fenomeni razzisti, sessisti e squadristi. Nessuno deve abbassare la
guardia di fronte al revisionismo di chi vorrebbe riscrivere la storia.
Il fascismo non deve avere cittadinanza politica. Questi topi di fogna
non avranno alcuna agibilità nelle nostre città. La loro presenza
a Viareggio nel numero di 14, di cui la maggior parte proveniente da
Lucca, Massa e Firenze è la conferma che per il momento restano un
fenomeno marginale. Tuttavia i germi dell’odio razziale che questi
camerati diffondono sono pericolosi. Noi contestiamo ogni forma di
razzismo
e intolleranza anche per questo rilanciamo la raccolta di firma contro
la delibera antiborsoni che di fatto legittima la caccia ai venditori
ambulanti.  Non accettiamo che contro esseri umani provenienti
da paesi poveri ronde illegali o legali tolgano loro la merce che serve
per campare e calpestino, di fatto, diritti e dignità.
 
 

Comitato
Antifascista
Antirazzista Versiliese (CAAV)

caav.antifa@virgilio.it

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FUORI I FASCISTI DA FIRENZE! CHIUDIAMO CASA POUND! SABATO 26 GIUGNO CORTEO

 

FUORI I FASCISTI DA
FIRENZE! CHIUDIAMO CASA POUND!
 

Lavoratori, studenti,
precari e disoccupati, nessuno escluso, stanno subendo le prime e già 
pesanti conseguenze della crisi che attraversa l’Italia e non solo.
Per questo, oggi più che mai, è necessario organizzarsi e lottare,
per non subirne ulteriormente le conseguenze.
 

Proprio in questo clima
si inserisce la nascita di gruppi e gruppetti dell’estrema destra
nelle nostre città: un disegno ben preciso che ancora una volta
restituisce
ai fascisti il loro ruolo storico.

Quello di squadristi
nelle aggressioni ai danni di compagni e compagne come recentemente
accaduto a Tor Vergata, oppure contro gli immigrati come successo anche
a Firenze in Via Nazionale e in Via della Scala o ai danni dei
lavoratori
in lotta come nel caso dell’Eutelia.

Quello di provocatori
quando le loro azioni non diventano altro che un pretesto per dar modo
a polizia e magistratura di colpire e reprimere chi quotidianamente
lotta e si espone al fianco di studenti e lavoratori.
 

Proprio a Firenze ci
sono compagni processati per aver contestato un’iniziativa di Totaro
in Gavinana, per aver impedito a Casa Pound di svolgere un presidio
in piazza al Galluzzo, per aver difeso la propria città dalla violenza
fascista la notte del 23 maggio dell’anno scorso in Via della Scala,
così come in Toscana alcuni compagni di Livorno e Pistoia sono ancora
sotto processo con l’accusa di aver assaltato una sede di Casa Pound.

Adesso, dopo i tentativi
di attecchire andati a vuoto per Forza Nuova, La Fenice e la Nuova
Destra
Sociale ci prova proprio Casa Pound che, a Firenze, in via Lorenzo il
Magnifico sabato 29 maggio ha inaugurato la propria sede.
 

Li ricordiamo tutti,
in piazza Navona a Roma, infiltrati nel movimento studentesco contro
i tagli imposti dalla Gelmini mentre picchiavano i compagni di 14 anni
armati di cinghie e mazze tricolori e poi pronti a puntar il dito contro
chi aveva deciso di reagire e non accettare la loro presenza in piazza.

Li ricordiamo ancora
a Roma, pronti all’ennesima aggressione e poi invece costretti a cercare
di passare come vittime perché quella sera avevano trovato un gruppo
di compagni più determinati e preparati di loro.

Li ricordiamo in
occasione
del 7 maggio in Piazza Esedra, scesi in piazza con il patrocinio del
Governo, difesi da uno schieramento immane di polizia e carabinieri
mentre urlavano dal microfono dando di “infami ai militanti del presidio
antifascista e ai loro nonni Partigiani”: non a caso la legittimazione
di questa teppaglia rientra appieno nel tentativo di riscrivere la
storia
di questo paese, teso alla cancellazione della memoria storica ed alla
rimozione dei crimini compiuti dal fascismo e screditando la resistenza
e la lotta partigiana.
 

Si nascondono dietro
lo pseudonimo associazione culturale e tentano, con scarsi risultati,
di organizzare iniziative populiste per guadagnare in consenso e
agibilità,
ma nella realtà dei fatti non sono altro che un movimento fascista
chiaramente schierato a difesa delle politiche attuate dal PDL come
dimostra anche la loro candidatura in molte liste del partito di
Berlusconi
alle recenti amministrative e la presenza di alcuni esponenti fiorentini
di Alleanza Nazionale all’inaugurazione della loro sede.
 

Per quanto si dichiarino
“non conformi” vanno a braccetto con chi oggi ci sfrutta e ci uccide
sul lavoro, con chi ci manda in cassa integrazione o ci rende
disoccupati,
con chi attacca la scuola e l’università pubblica distruggendo il
futuro degli studenti di oggi e di domani, con chi sviluppa politiche
di guerra contro i popoli dell’Africa e del Medioriente, con chi
costringe
quegli stessi popoli al ricatto dei Centri di Identificazione ed
Espulsione
sul nostro territorio.
 

La Firenze Antifascista,
gli studenti, gli operai e i lavoratori non possono accettare che i
sedicenti fascisti del terzo millennio aprano indisturbati i loro covi!
 

MOBILITIAMOCI PER LA
CHIUSURA DI CASA POUND!
 

SABATO 26 GIUGNO CORTEO

CONCENTRAMENTO ALLE
ORE 17.00 IN PIAZZA S.MARCO
 

Firenze Antifascista

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