alla partenza
Eravamo in più di 1000 al corteo contro Casa Pound. Un corteo
determinato che ha attraversato le strade della città toccando i viali e
passando al lato della sede di Casa Pound, ha tagliato tutta via
nazionale arrivando fino alla stazione e poi da via della scala ha
raggiunto piazza SMN.
Vicino alla sede di Casa Pound la tensione si è
alzata per qualche minuto. La strada era completamente blindata dai
cellulari della polizia e sulla strada adiacente era schierato un folto
cordone di poliziotti e carabinieri al quale il corteo ha prontamente
risposto schierando il proprio servizio d’ordine. Ancora una volta,
costretti dalla presenza massiccia degli antifascisti Casa Pound è
costretta a calare la maschera e farsi difendere dalla questura.
Altro
passaggio significativo è stato quello da via della scala dove ormai
più di un anno fa furono fermato gli antifascisti che poi
nell’operazione del novembre scorso furono perquisiti e a cui seguì
l’arresto di Mannu.
Negli interventi che si sono susseguiti
durante il corteo è stata sottolineata la consapevolezza che Casa Pound
non si chiude con un volantinaggio o con un corteo, con un presidio o
uno striscione, ma si chiude ANCHE con un volantinaggio, ANCHE con una
manifestazione, ANCHE con un presidio e soprattutto con l’antifascismo
militante e la pratica quotidiana.
Nell’intervento fatto nei pressi
della stazione dove centinaia di passanti si sono fermati ad ascoltare
ed hanno applaudito il corteo, è stato ribadito quale sia oggi il ruolo
dei fascisti in quanto provocatori e squadristri inserendoli però
all’interno di un contesto ben più ampio del quale loro solo solo un
tassello: fascista è il padrone, con le sue imposizioni e i suoi ricatti
come sta avvenendo a Pomigliano, con i licenziamenti e i morti sul
lavoro come avviene ogni giorno; fascista è una società fondata sulla
guerra e sullo sfruttamento, sul controllo e la repressione.
Con
questo corteo la mobilitazione contro Casa Pound non è finita ma anzi
prende nuove forze e una spinta rinnovata per proseguire con ancora più
determinazione.
L’ingresso in
Piazza della Libertà