C’era
da aspettarselo che prima o poi il ministro della pubblica (d)istruzione
avrebbe attaccato direttamente la Resistenza.
Così,
il suo ministero sta approntando programmi di storia in
cui non si parlerà più di fascismo,
antifascismo, Resistenza partigiana, Liberazione.
La
motivazione addotta è tanto ridicola quanto falsa. Questa decisione
servirebbe ad avere più tempo per studiare il Novecento: il periodo del
fascismo, infatti, per la signora Gelmini non va dal 1920-1922 al
1943-1945, ma appartiene all’alto Medioevo!!!
Si
stravolge la storia, per tenere gli studenti nell’ignoranza
e ingannarli sulle politiche di questo
governo, che si ispirano al fascismo e alla sua cancellazione della
libertà e della giustizia sociale.
Contemporaneamente, si
attacca la Costituzione perché fondata sull’antifascismo e sulla
Resistenza e sul significato di liberazione sociale e politica di cui sono portatori.
Al
tempo stesso, adesso in modo strisciante e domani in modo aperto e
plateale, si intende marciare verso la glorificazione di un personaggio
come Mussolini e del suo regime fascista alleato del fascismo giapponese
e del nazismo tedesco, coi quali ha condiviso e perpetrato l’assassinio
di decine di milioni di esseri umani in Europa, Africa e Asia, la
distruzione di interi Paesi, la soppressione di ogni libertà,
l’abbattimento della democrazia e della convivenza civile.
La
riscrittura della storia, già diffusa dai mezzi d’informazione asserviti
al capo del governo, potrà così arrivare
nelle
scuole, dove il ministro Gelmini ha già licenziato decine di migliaia di
dipendenti fra docenti e non-docenti e dove un altro ministro
(Sacconi, quello del lavoro) sta
riducendo di un anno l’obbligo scolastico (con conseguente soppressione
di corsi e di posti di lavoro), per mandare a lavorare come apprendisti
ragazzi e ragazze di 15 anni con paghe di miseria e con garanzia zero di
stabilità lavorativa (altre migliaia
di giovani condannati all’ignoranza e al
lavoro precario).
Manipolazione dei programmi scolastici;
distruzione della conoscenza e della consapevolezza della storia
recente, come retroterra della formazione civile delle nuove
generazioni; indottrinamento e lavaggio del cervello degli studenti;
trasformazione dei carnefici in eroi e -perché no?- in martiri.
Carnefici
che rispondono alle identità di Mussolini; dei gerarchi fascisti
nazionali e locali; degli squadristi assassini di migliaia di
antifascisti; dei magistrati che ne condannarono migliaia alla galera
più feroce; degli ufficiali che ordinarono stragi di centinaia di
migliaia di uomini, donne e bambini in Africa, in Jugoslavia, in Grecia,
in Albania; dei miliziani delle SS italiane e delle altre formazioni
armate fasciste che, insieme ai nazisti, assassinarono in Italia decine
di migliaia di partigiani e di cittadini inermi; dei fascisti di varia
responsabilità istituzionale che perseguitarono i cittadini italiani di
origine ebraica, mandandone migliaia alla morte nei campi di sterminio
con annessi forni crematori.
È anche a partire dalla
scuola che questo governo intende spianarsi la strada per ridurci nella
condizione di sudditi, cancellando Costituzione e ogni altra garanzia
democratica e sostituendole con un ordinamento giuridico di tipo
liberticida.
Non è il
caso che il mondo della scuola, a
partire da questo 25 Aprile 2010 (a
65 anni dalla Liberazione dal fascismo,
conquistata dalla guerriglia partigiana nel 1945),
si attivi, insieme agli altri contesti sociali, per costruire
un’opposizione al ritorno alla barbarie?
Coordinamento
Antifascista Antirazzista Toscano
cicl.
in proprio via G.Orsini, 44 Fi, aprile
2010; e-mail: caatoscano@gmail.com